I’M A GIRL, I’M BEAUTIFUL THE WAY I AM!

Secondo uno studio americano l’età in cui si comincia ad avere problemi con la propria immagine fisica è 6-7 anni e si abbassa sempre di più. Il picco si raggiunge a 15-17 anni quando le ragazze smettono di praticare sport, non vanno dal dottore volentieri e non amano mettersi in mostra per paura di avere un corpo inadeguato. Stavolta a sensibilizzare sul problema dell’autostima delle adolescenti non è stata solo la storica azienda DOVE, sempre attiva nelle problematiche delle donne, ma addirittura il sindaco di New York.

Attraverso la campagna “PROGETTO AUTOSTIMA” Dove punta a far acquisire a ragazze e ragazzi un rapporto sano con il proprio aspetto, senza raffrontarsi di continuo con i modelli irraggiungibili imposti dai media attraverso degli incontri didattici nelle scuole di tutta Italia. Questa però  è solo l’ultima iniziativa del brand americano che punta dalla sua nascita all’utilizzo di testimonial comuni, donne reali e belle senza alcun ritocco. Ecco degli esempi…

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Per lo stesso fine, da alcune settimane sventolano sui metro, autobus e strade di New York i sorrisi di bambine diversissime tra loro per corporatura, hobby ed etnia, ma tutte si uniscono al coro:

 “ I’M A GIRL, I’M BEAUTIFUL THE WAY I AM!” – sono una ragazza e sono bella così come sono

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 Il sindaco di New York infatti, Michael Bloomberg, si è fatto carico del problema della crisi adolescenziale, sempre più precoce,  e ha deciso di lanciare un’inedita campagna pubblicitaria per rafforzare l’autostima delle teenager, bombardate solitamente da pubblicità piene di modelle perfette, ma quasi sempre frutto di Photoshop.

 Tutte le foto della campagna infatti esaltano le qualità delle bambine che, qualunque aspetto abbiano, sono sportive, intelligenti, intraprendenti, creative, coraggiose, ma soprattutto orgogliose di essere belle così come sono!!

A questo punto speriamo che bastino delle fotografie ad accrescere l’autostima di tutte le teenagers americane, ma non credo…voi non vi sentite già un pochino più belle?! 😉

 

Elisabetta

B2B

Non ho l’età

Oggi parliamo un problema serio che affligge moltissime ragazze, vi è mai capitato di essere considerate addirittura minorenni quando in realtà avete la patente da più di tre anni ,anche se non l’avete praticamente mai usata?!

La conversazione tipo è questa: “…quando poi andrà all’università sua figlia…” e io: “veramente mi sto per laureare…” oppure dal tabaccaio per giocare le schedine di mio padre “io te le faccio giocare le schedine, ma lo sai che dovresti essere maggiorenne?!” . Addirittura in un parco acquatico mi hanno chiesto quanti anni avessi, e tanto per la cronaca sono alta 1,60m quindi nella media!!! ( vi giuro che queste frasi mi sono state dette davvero).

All’inizio mi ostinavo a credere che ci fosse qualcosa che non andava in me, ma nonostante provassi a rimediare mettendo più trucco il risultato non cambiava, così un giorno mi sono detta: “perché devo cambiare il mio aspetto solo per sembrare più grande, ho bisogno dell’ opinione degli altri per sentirmi DONNA?!” beh,  la risposta ovviamente è stata no!!

Non voglio ridurmi come quelle ragazze che sembrano fatte di plastica con tre chili di terra sul viso e due chiazze nere intorno aglio occhi…io sono io e se nel peggiore dei casi mi sentirò dire “bambolina” sarà perché ho una pelle bianca e rosa come una bambola di porcellana, non certo perché sono finta. Guardate com’è finita questa ragazza per sembrare più grande di quel che in realtà… NO GRAZIE!!!!!

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Insomma criticano tanto i giovani perché diventano adulti troppo in fretta, rimanendo dentro degli eterni bambini capricciosi che vogliono vivere con mamma, ma allo stesso tempo affliggono i poveri ragazzi acqua e sapone che non dimostrano la loro età con battute insistenti?! Forse non hanno capito davvero come funziona, non devo dimostrare con la mia apparenza cosa sono, ma con le parole, con le mie idee e se ascoltassero, probabilmente capirebbero che i giovani d’oggi sanno stirarsi i pantaloni da soli, studiano per cercare un lavoro il più presto possibile ed essere indipendenti per non continuare a gravare sulle spese dei propri genitori.

E alle ragazze come me dico: “consoliamoci, quando avremo 50 anni ne dimostreremo 40 e tutto questo sarà solo un ricordo!”

Ecco alcune giovani celebrities che sono sempre naturali e non dimostrano di certo la loro età.

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Blake Lively, 26

Leighton Meester, 27

 

 

 

 

 

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Nina Dobrev, 24

 

 

 

 

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Emma Watson, 23

 

 

 

 

E con Blair e Serena tra le foto non posso non concludere con…

XOXO

Elisabetta

B2B

Vogue Italy è più vicino di quanto sembri

Buonasera Ragazze,

l’ora è tarda, ma volevo assolutamentente condividere con voi una notizia che mi ha dato una grandissima soddisfazione personale!

Vi devo rivelare che una delle clienti del mio studio “STUDIO DI RELLA” è la famosissima e deliziosa Franca Sozzani, editor in chief di Vogue Italia.

Qualche giorno fa ha rilasciato un’intervista al sito “Into The Gloss” dove rivela tutti i suoi segreti di bellezza, dal profumo al suo skin care.

Ed è proprio qui la nostra soddisfazione, il suo commento positivo sullo Studio.

“My personal approach to beauty is basically to take care of myself. I’m not a very wild person—I quit smoking, I care a lot about my skin and hair. I go to my dermatologist, Daniela Di Rella, in Turin almost once a week—she’s very good.”

Vi lascio il link dell’articolo: http://intothegloss.com/2013/11/franca-sozzani-vogue-italia/

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B2B

Chiara

I DOCS nella storia del fashion

Della serie “le mode ritornano”  oggi parlerò di un cult del fashion che ormai da oltre cinquant’anni  pervade il mondo della moda di tutto il mondo: i Dr Martens.

Io per prima li ho amati, li ho avuti per anni poi mi sono stufata e ora di nuovo, ritornano, spero presto anche per me.

Non importante quale sia l’abbigliamento del giorno, se i jeans, una gonna o leggins, so già quale scarpa indosserò , sono un jolly per il mio armadio. Color ciliegia, prugna, vinaccia e neri, non importa, sono sempre belli.

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Conosciute anche con il nome di Docs e DMs, sono le scarpe di culto dei gruppi punk, poi adottate indistintamente negli anni Settanta.

Ma i Docs nascono  nel 1943,quando a seguito di un incidente, Klaus Martens ipotizza per sé un innovativo tipo di suola ammortizzata da un cuscinetto d’aria, e un tipo di scarpone costruito con una pelle più morbida. Realizza il primo prototipo di Dr. Martens, un paio di scarponi marroni a 8 buchi, che vende insieme al socio Funck. Nel 1952 le vendite aumentano a tal punto che i due decidono di aprire una nuova fabbrica a Monaco. Alla fine degli anni cinquanta, con una produzione di oltre 200 diversi modelli, i soci si rivolgono al mercato internazionale per vendere la licenza. Immediatamente il marchio inglese Griggs ne acquista il brevetto – segni particolari doppia suola e cuciture gialle a contrasto – mantenendo il nome Dr. Martens.

Il 1 aprile 1960 entra nel mercato il primo paio di Dr. Martens all’inglese: anfibio a 8 buchi, di colore rosso ciliegia.

Comode e resistenti, in qualsiasi condizione, gli anfibi dal filo giallo vengono presto adottati da postini e operai, e poi addirittura da poliziotti, che sono soliti annerire il filo giallo perchè non stoni con la loro divisa scura. Insomma, le Dr Martens nascono come scarpe proletarie, simbolo del sindacato e della sinistra inglese. Ma il passaggio successivo, più potente, le vede diventare, a turno, scarpe simbolo di diverse sottoculture urbane. Prima arrivano i mod, poi gli skinhead, poi ancora i punk e infine i cosidetti “boot boys”, gli assidui e violenti frequentatori degli stadi.

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I primi in assoluto ad adottare le Dr Martens come calzatura “di riconoscimento” sono i mods londinesi, dopo che Pete Townshend degli Who li elegge a sua calzatura favorita e dopo il 1964, quando i mod cominciano a suddividersi in varie correnti, tra cui gli hard mod, che appunto utilizzano jeans e anfibi.

Nei tardi anni Sessanta tocca agli skinhead. I Dr. Martens sono la componente più importante del loro abbigliamento, a cui prestano un’ attenzione quasi ossessiva: sempre lucidati e ben curati, scegliendoli più alti, da 10 buchi in su, spesso con punta d’acciaio, enfatizzandone talvolta l’aspetto imponente indossando taglie più grandi. Anni Settanta, il punk. Nonostante inizialmente utilizzino soprattutto sneaker, in particolare Converse All Star, notoriamente indossate dai componenti dei Ramones, ben presto il binomio punk/Dr. Martens diventa inscindibile.

D’ora in poi ,oltre gli Who,  fra i volti più celebri del tempo che indossavan i Docs troviamo  i Rolling Stones, i Sex Pistols, i  The Cure,  i Nirvana e i The Clash.

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Parallelamente cominciamo a vederli anche nelle culture giovanili ska, new wave, goth, e  grunge, per arrivare a invadere gli stadi, e posizionarsi negli Ottanta come scarpe simbolo del tifoso inglese. Protagoniste delle risse da stadio, tanto da costringere le autorità a imporre una curiosa regola: costringere i tifosi ad entrare nello stadio senza i lacci delle scarpe, in moda da rendere inoffensivi i tanto temuti anfibi.

Il generale declino dello stile e del pensiero underground, a partire da fine anni Novanta, porta anche ad un calo delle vendite dei Dr. Martens in questo periodo. Il 1 aprile 2003, a causa del declino delle vendite, la Dr. Martens decide di cessare la produzione.

Ma negli ultimi anni, un improvviso “Dr. Martens Revival”, simile a quello europeo degli ottanta, o alla diffusione americana in epoca grunge, dai Nirvana in poi, il marchio Dr. Martens ri-apre, anche e molto in Oriente.

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La supermodella  Agyness Deyn spesso esibisce anfibi nelle immagini che la ritraggono, prima di lei la cantante  Sinéad O’Connor, poi  la statunitense Gwen Stefani, e Avril Lavigne, cantautrice, stilista e attrice,  le sfoggiano per dare un tocco vagamente punk al loro stile.

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A partire dal 2008 nascono  nuove varianti dei classici e nuove linee dei Dr Martens, fatte da stilisti come  Raf Simons, Jean Paul Gaultier, e Louise Body. Ri-diventate ormai una calzatura glamour, persino Jimmy Choo ne ha firmato un modello nel 2003, un’ edizione speciale e limitatissima.

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I Dr Martens sono uno dei must della moda di sempre, ed è un tipo di cult fashion che io personalmente adoro da quando era bambina.

B2B

Chiara

A me gli occhi!

Ragazze, oggi parliamo del trucco più amato e allo stesso tempo odiato da tutte le donne. Il trucco che esalta i nostri occhi più di ogni altra cosa, ma ci rende isteriche tutte le volte che dobbiamo stenderlo: il famigerato  EYELINER.

Esistono tantissime tipologie di eyeliner, per quelle alle prime armi si consiglia una semplice matita nera ben temperata per avere un tratto più preciso, per chi vuole provare a muovere i primi passi esiste l’eyeliner in pennarello con una punta rigida e più spessa del classico eyeliner tradizionale con pennellino sottilissimo in versione liquida o in gel (la più precisa, ma allo stesso tempo la più tortuosa). Il problema però non è solo quale strumento scegliere, ma proprio da dove cominciare!

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Ho visto almeno una ventina di tutorial che spiegavano come disegnare una linea perfetta e simmetrica su entrambi gli occhi, ognuno ha la sua tecnica e la maggior parte di queste non è riuscita a sfuggire alla mia mano tremolante, ma una ha vinto su tutte, una semplicissima immagine che mi ha aperto un mondo…

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Primo step: parto direttamente a disegnare la linea di “coda”, dall’angolo esterno della rima ciliare verso l’alto. Non abbiate paura di disegnarla troppo lunga una volta aperto l’occhio risulterà molto più corta.

Secondo step: disegnare un angolo partendo dalla fine della linea verso le ciglia. In questo caso più “l’ipotenusa” dell’angolo sarà lunga più il tratto sarà spesso.

Terzo step: allungare e definire la linea sulla rima superiore dell’occhio fino alla lunghezza desiderata in base alle caratteristiche del vostro occhio.

Bisogna infatti seguire alcune semplici regole per evitare che l’eyeliner invece che far risaltare i vostri occhi,  faccia l’effetto opposto e li renda più piccoli, quindi se:

– AVETE GLI OCCHI VICINI: create un angolo spesso all’esterno dell’occhio, ma evitate la linea fino all’angolo interno, lasciatela sfumare a metà occhio assottigliandola.

– AVETE GI OCCHI LONTANI E GRANDI: sottolineate con l’eyeliner  anche gli angoli interni e la rima inferiore.

– AVETE GLI OCCHI PICCOLI: tracciate una linea molto spessa di eyeliner lungo la rima ciliare superiore (se volete anche lungo quella  inferiore), ma non sul tratto lacrimale che deve restare bianco.

– AVETE GLI OCCHI TONDI: disegnate una riga spessa lungo la palpebra superiore stando attente che si allarghi leggermente verso l’angolo esterno.

– AVETE GLI OCCHI ALL’INGÙ: fate in modo che la linea di eyeliner salga verso l’alto a partire dell’angolo interno, quindi già dal principio deve essere crescente, non deve essere dello stesso spessore su tutta la rima ciliare.

Per rendere ancora più facile la stesura vi consiglio di aprire la bocca, in questo modo i muscoli degli occhi si rilasseranno e avrete più facilità a tracciare una linea lungo tutta la palpebra. In realtà questo è un movimento abbastanza naturale quindi lo farete automaticamente.

Con questa tecnica si possono riprodurre diversi tipi di make up: per un look sofisticato ed elegante si può aggiungere tanto mascara e un rossetto rosso , mentre per un look “da tutti i giorni” basta disegnare una semplicissima linea con la matita, se trovate il tratto con il pennarello troppo evidente, e infine applicare un velo di gloss sulle labbra.

In ogni caso STA BENE A TUTTE!!!

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L’ultimo consiglio che vi do è quello di provare e riprovare, perché il vero e unico segreto è la pratica!!

Adesso tocca a voi sbizzarrirvi anche con il colore, ho trovato un’illustrazione che raffigura diversi stili e tratti, anche i più bizzarri, non vi viene voglia di provare?!

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Elisabetta

B2b

L’oro del deserto

Finalmente ce l’ho fatta! Ho trovato un Jolly per tutte noi donne, un meraviglioso elisir di bellezza che viene usato da millenni dalle popolazioni africane per la cura della pelle, dei capelli ed anche come ottimo integratore alimentare: l’Olio d’Argan.  

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Con tutte le possibilità di scelta che ci sono ora tra i prodotti cosmetici  ci siamo quasi tutti dimenticati che Madre Natura è stata molto saggia e molti suoi segreti e rimedi arrivano direttamente da lei. Infatti l’Olio d’Argan è un olio vegetale naturale particolarmente raro e prezioso ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi della pianta di Argania spinosa, nella zona sud del Marocco.

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Questo meraviglioso prodotto ha molteplici proprietà nutritive, cosmetiche e medicamentose, grazie alle sue proprietà antiossidanti, emollienti ed elasticizzanti contribuisce a mantenere la pelle morbida levigata e setosa, oltre ad avere effetti benefici su labbra, unghie e capelli  Se usato con costanzariattiva le funzioni vitali delle cellule, promuove la produzione di collagene, migliora il tono muscolare del viso, attenua la comparsa delle rughe e riduce l’irritabilità cutanea. La sua composizione, è ricco di  acidi grassi essenziali omega-6  e  di tocoferoli (vitamina E),  inoltre garantisce un’attività lenitiva e riparatrice, contribuendo a mantenere la pelle luminosa.

E’ un vero elisir di bellezza e di giovinezza, infatti molti ricercatori scientifici hanno appurato  che aiuta a ricostituire il film idrolipidico dell’epidermide tramite le sue proprietà emollienti, nutrienti, protettive, rigeneranti, elasticizzanti e cicatrizzanti; io lo uso in Studio molto spesso, e vi assicuro che il risultato è garantito!  Ma le  sue proprietà non finisco qui:

1. svolge una profonda azione idratante

2. determina un’intensa stimolazione del turnover cellulare e la neutralizzazione dei famosi radicali liberi

3. ha un’ azione antimicrobica

4. favorisce i processi di guarigione su piccole bruciature, eritemi, escoriazioni

5. previene la comparsa di smagliature

6. protegge la pelle dai raggi solari, dal vento, dal fumo, dall’inquinamento

7. è efficace nel trattamento dell’acne giovanile e della pelle secca causata da psoriasi

8. ha un effetto anti-age grazie all’azione direttasu collagene ed elastina

9. svolge una marcata azione di rinforzo e ammorbidimento delle fibre dei capelli fragili

10. idrata i capelli dopo l’esposizione al sole o dopo il bagno in mare

11. contribuisce al mantenimento e al rafforzo delle unghie, assicurando forza e lucentezza

 

Ci sono diversi prodotti a base dell’olio d’Argan , quelli specifici per il corpo piuttosto che quelli esclusivamente per il viso; non fidatevi. L’Olio dev’essere comprato puro al 100%, sia per il viso che per il corpo, perché se no vi è il rischio che venga mescolato o con altri oli o con altri cosmetici. Posso consigliarvi una casa di produzione ottima che tratta esclusivamente l’Olio d’Argan, sia per il viso che per il corpo, si chiama L’ETOILE D’ARGAN, i prezzi sono accettabilissimi, alla pari con le case cosmetiche che più spesso vediamo.  

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Io ormai lo uso quotidianamente sia sul viso che sul corpo, ho avuto risultati eccezionali: la mia pelle è più tonica, perfettamente idratata e sul viso non ho più alcun segno della mia perenne dermatite.  Ho cominciato a usarlo anche sui capelli un paio di volte la settimana: prima di andare a dormire stendo l’Olio dalla radice del capello fino alla fine, senza alcun tipo di protezione, e la mattina mi sveglio con i capelli rinvigoriti, più lucidi e più consistenti. In più i capelli non rimangono unti ed anche il cuscino rimane perfettamente pulito, poiché questa meraviglio d’Olio non unge.

Finalmente, ho trovato il mio prodotto preferito. 

Chiara

B2b

L’armadio dei desideri (vintage)

Mia madre dice sempre che il mio armadio è uno caos totale, troppi vestiti ormai dimenticati in un angolo senza più un minimo di considerazione perché non sono più “di moda”. Bene, con questo articolo voglio dimostrarle che NON BISOGNA MAI BUTTARE NIENTE  perché può sempre tornare utile!

Sappiamo tutti ormai che la moda è ciclica, le grandi invenzioni come i collant, la minigonna, il jeans per citarne giusto alcune, sono degli elementi sempre presenti nelle passerelle. Quello che cambia sono i materiali sempre più innovativi (anche se non hanno ancora inventato una maglietta che renda gli uomini incapaci di macchiarla di sugo!!!) e il modo di abbinare i vari accessori, per il resto basta solo un po’ di fantasia. 🙂

Con questo articolo voglio dimostrare (anche a mia madre) che si possono seguire le nuove tendenze dell’autunno-inverno 2014 senza spendere neanche un euro, insomma una specie di guida al risparmio per fashion victim.

Il segreto?! Sbirciare nell’armadio di mamme, nonne e, a volte, anche papà!!! Guardate qui…

LE TENDENZE AUTUNNO INVERNO 2014 proposte nelle sfilate sono state:

Il maledetto TARTAN.  Anche se avete cercato di rimuoverlo dai vostri ricordi, sapete benissimo che quando andavate alle elementari avevate almeno due o tre gonne scozzesi…provate a guardare delle vecchie foto e ne avrete la prova. Quindi riaprite l’armadio, spostate il bottone della gonna che al 90% è a portafoglio e grazie all’ aiuto dei leggins super coprenti siete pronte per uscire!! È troppo piccola?! NO problem!! Vostra madre o vostra nonna ne avranno almeno una di sicuro, io ho trovato addirittura una giacca.

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Il MONTONE. Quando ero piccola mi ricordo che tutti lo portavano lungo fino ai piedi, speravo fosse solo un brutto incubo e invece, ho trovato anche questo! Quest’anno però va  corto fino a fianchi, più sportivo…non resta che tagliarlo e ricucirlo, nonna permettendo!!!

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Il CAPPOTTO OVERSIZE. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta, credo di averne trovati almeno quattro solo nell’armadio di mia mamma, provate a curiosare e l’unica domanda che vi dovrete fare sarà: di che colore mi vesto?!

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 FIORI D’INVERNO (FLOWERPOWER). Questa è stata dura, dico sul serio, ho scoperto cose che non avrei mai voluto sapere, ma le camicie a fiori di mio padre sono tornate in voga. Risultato, lui è contentissimo e io non voglio più essere sua figlia!!! (ovviamente questo collage è mooolto ironico, non metterei mai niente del genere!!!)

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GRIGIOMANIA. Basta nero, il grigio in tutte le sue sfumature  ha invaso le passerelle e gli armadi nel tempo…dagli anni 60 ad oggi.

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MAGLIONI A COSTE LARGHE TRECCE E CHI Più NE HA PIU’ NE METTA. Anche in questo caso, se non ne avete accumulati nel tempo almeno uno, basta chiedere a papà…l’unico problema in questo caso sarà probabilmente la taglia!!

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Non mi resta che augurarvi una buona pesca nel vecchio armadio della nonna!!

Elisabetta

 

B2B

Bellezze di ieri e di oggi

Sembra che le persone oggi abbiano un solo ed unico obbiettivo: essere belle.

Ma cos’è davvero la bellezza?!

Il filosofo francese Paul Valèry affermava: “definire il bello è facile: è ciò che fa disperare!”. Questa è  sicuramente la definizione che preferisco. Si può interpretare in diversi modi, ma rimane sempre e comunque veritiera. La bellezza fa disperare gli uomini che vengono ammaliati dalle sinuose curve e occhi da cerbiatto di noi donne. La vera disperazione però è quella delle donne che tentano in qualsiasi modo di dimagrire con diete massacranti, ricoprire di fondotinta il loro viso per nasconde l’acne o addirittura sottoporsi ad interventi chirurgici per rifarsi un seno che va già perfettamente bene così com’è.

Ogni cultura, nel tempo, ha cercato di creare dei propri canoni di bellezza rovinando però di fatto la vita di molte donne che spesso sono state costrette ad intervenire anche in modo irreparabile sul loro corpo. Nel Settecento e Ottocento per avere una vita sottile, le donne si strizzavano in busti di stecche di balena fino a rompersi le costole, le donne cinesi si bendavano i piedi fin da piccole per avere un piedino piccolo che veniva considerato un vero e proprio segno distintivo di bellezza. Per fortuna con il tempo le cose sono cambiate, ma forse non così tanto come speriamo visto che molte donne abusano della chirurgia estetica per diventare Barbie viventi.

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Nel corso della storia i cambiamenti culturali e sociali hanno portato a un’evoluzione dei canoni di bellezza del corpo femminile. Nel Settecento le nobil donne dovevano essere panciute e paffute, come quelle immortalate nei quadri dell’epoca, simbolo del benessere economico delle classi agiate. Guai a mostrare muscoli o visi arrossati, quelle erano le caratteristiche di chi lavorava nei campi e non poteva permettersi da mangiare.

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Dai primi anni del Novecento qualcosa è cambiato, anzi moltissimo, soprattutto dopo il periodo di privazione degli anni ’20 con l’effettiva entrata della donna nella società in cui inizia a lavorare e reclamare gli stessi diritti e doveri dell’uomo. I modelli da seguire non sono più le donne immaginarie dei ritratti, ma attrici che diventano vere e proprie DIVE.

I due esempi più significativi sono sicuramente Marilyn Monroe (anni ’50) e Audrey Hepburn (anni ’60), una l’opposto dell’altra. La  prima è icona di femminilità e sensualità grazie anche alle sue forme morbide mentre la seconda è simbolo di eleganza e raffinatezza con un fisico filiforme.

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E oggi?! Nella società industriale contemporanea, dove l’eccesso di peso provoca molti problemi alla salute, il grasso e la rotondità non sono più di moda, anzi è sinonimo di un corpo non curato e di assenza di attività fisica. Il fisico minuto, asciutto con curve non esagerate sta prendendo il sopravvento tra i gusti sia femminili che maschili. Da pochi anni però si è diffusa un’altra scuola di pensiero: non esiste un vero e proprio modello, certo il bombardamento mediatico di modelle mini size continua imperterrito, ma per fortuna grazie ai nuovi metodi di comunicazione hanno preso piede anche le mode per le donne curvy ,e se persino Vogue mette in copertina donne plus size in lingerie intitolando “BELLE VERE” forse qualcosa sta cambiando davvero!!!

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Voglio essere positiva per una volta, non dobbiamo più essere tutti uguali e imitare le celebrità, non ci vestiamo più tutti nello stesso modo e non dobbiamo più essere superformose o magrissime, possiamo scegliere.

Finalmente possiamo scegliere di essere come siamo, come vogliamo. Anche la moda ce lo consente, stiliste come Elena Mirò hanno dato la possibilità alle donne con qualche taglia in più di sentirsi belle e glamour. Il mercato non propone più un’immagine standard, ma anche donne reali come quelle delle campagne pubblicitarie della Dove con rughe e “ciccette sballonzolanti” per dirlo alla Bridget Jones. Grazie a loro possiamo ben notare che la magrezza non è sicuramente sinonimo di bellezza, altrimenti perché donne formose come Monica Bellucci, la cantante Adele o Sara Ramirez (la dottoressa Torres di Grey’s Anatomy) fanno sognare gli uomini anche più di Kate Moss?!

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Come dice Mahatma Gandhi:La vera bellezza, dopo tutto, consiste nella purezza del cuore” 

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Elisabetta

B2B

E ora cosa mi metto?

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E ora cosa mi metto?  Ecco la fatidica domanda che ogni donna almeno una volta al giorno si pone. E la risposta che ci diamo troppo spesso è: non ho niente da mettere.

Solo se si è donne si può capire lo sconforto che si prova quando non si trova nulla di giusto da indossare. Non è la quantità di vestiti che si ha nell’armadio  che può risolvere questo problema. Perché sì, è un problema. E’ l’umore che si ha in quel preciso istante a determinare una scelta piuttosto che un’altra.

Il dilemma del “cosa mi metto” non dipende dall’età. E’ un problema comune a tutte le donne, indipendentemente da condizione sociale economica e di bellezza.

E’ normale per una donna chiedere al proprio compagno, fidanzato, marito come le sta un abito piuttosto che un altro e cosa deve scegliere. La donna è per definizione lunatica, umorale. Abbiamo bisogno di essere rassicurate.

La donna quando si veste vuole piacere, prima a se stessa, poi  agli altri. Ed ecco il vero problema: gli altri. Anche quelle che dicono che lo fanno solo per una soddisfazione personale, in fondo in fondo, lo fanno per avere l’approvazione dagli altri.

Essere vestite male può rovinarci la giornata o una serata o comunque provocarci un cattivo umore. E quindi che fare?

Un mondo esiste. Dobbiamo scegliere solo quello che ci piace e che ci sta bene a prescindere dalla moda o da cosa si mettono gli altri. Essere personali ci rende diverse e quindi interessanti, il che in un mondo come questo non è male e nessuno può fare paragoni. Sei unica. E quando  hai conquistato questa indipendenza va bene tutto , perché questo  è uno stile solo tuo. Poco importa cosa, dove e quando.  L’importante è il “come”.  Non c’è mai stata tanta libertà nel vestirsi come in questo periodo storico, neanche durante i movimenti hippy.

C’è talmente tanta offerta  di stili diversissimi tra loro con tantissime possibilità di scelta tra mille fasce di prezzo. Non bisogna aver paura di azzardare, senza però diventare ridicole e volgari.

Ecco come dobbiamo vestirci: come vogliamo!

Chiara

Tutti i gusti dello smalto

Si dice che le mani siano una delle prime parti del corpo che le persone guardano.  La cura delle unghie è quindi fondamentale, ma non dimentichiamo l’importanza di un bel colore che ne risalti la forma, nascondendo anche le piccole imperfezioni.

Colori vivaci, chiari, scuri o opachi, non importa, è a nostra  discrezione, l’importante è che il colore duri e rimanga lucido. Non è facile trovare uno smalto il cui prezzo rispecchi una qualità effettiva.

Nella ricerca del colore chi detta legge è sicuramente CHANEL. Ogni volta che esce una nuova collezione  riscuote grande successo, infatti gli smalti più utilizzati in tutto il mondo sono tutti e tre marchiati CHANEL.

In studio le mie clienti preferiscono senza alcun dubbio questi smalti, anche per la consistenza più corposa e per la sobrietà dei colori.

Nel mio caso questi sono gli smalti più utilizzati in assoluto: Rouge Noir, Blu Satin e Vendetta- CHANEL.

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Tutti bellissimi, ma  il costo elevato  (intorno ai 20 Euro) a mio avviso non è giustificato: anche mettendo una base trasparente sotto e sopra lo smalto  il colore di solito non dura più dei 3/4 giorni.

Un’altra casa produttrice molto valida è COLLISTAR. La ricerca del colore non è sicuramente all’altezza di Chanel, sono più statici e più comuni, ma la tenuta è ottima, arrivando a durare anche una settimana.

I pennellini sono più lunghi e fini, permettendo così  anche una stesura più facile. Il prezzo  in questo caso è nettamente inferiore, il formato grande costa intorno ai 12 Euro mentre quello picco 4,50 Euro.

Ecco alcuni dei miei colori preferiti marchiati COLLISTAR.

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Ed infine,  gli smalti TREBOSI, marca professionale ma facile da trovare. Io adoro questi smalti perché a differenza di Collistar, la TREBOSI fa anche colori più vivaci e giovanili, ovviamente sono sempre molto più statici e commerciali dei colori Chanel. Il prezzo si aggira intorno ai 5 Euro a confezione, prezzo molto più abbordabile, con una tenuta di 5 giorni massimi. Il colore tenderà ad  opacizzarsi fin dal secondo giorno, ma per il costo che hanno secondo me sono un ottimo compromesso. Ecco alcuni esempi TREBOSI:

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Non vi resta che l’imbarazzo della scelta!

Chiara

B2B